giovedì 30 ottobre 2008

Disinformazione ministeriale n.2

Vi ricordate la disinformazione della Gelmini, disvelata e denunciata da un servizio durante una puntata di Matrix?
A quanto pare non era che l'inizio! Qua di seguito i veri numeri riguardanti l'università italiana!





Riporto di seguito un documento elaborato dai "Ricercatori di Ingegneria di Pisa contro la 133", i quali ringrazio sentitamente per questa opera di approfondimento ed attenta analisi di una conferenza stampa ai limiti della decenza umana.

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Il testo seguente è preso dal sito del Ministero della Pubblica Istruzione (www.pubblica.istruzione.it). Contiene notizie e dati falsi. In un paese normale un ministro sa di cosa parla, e non tira numeri a caso. Ma questo, evidentemente, non è un paese normale. Trovate i nostri commenti online.


Ricercatori di Ingegneria contro la 133


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Dichiarazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini
Roma, 24 ottobre 2008


Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l’università così come sono li soddisfino. Un’università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l’istruzione, anzi siamo tra i primi d’Europa. Il problema è che si spende male.

E’ inaccettabile che:
  • l’università italiana produca meno laureati del Cile

Oltre a essere falso, è anche palesemente inverosimile. I laureati in Italia sono circa 301.000 l’anno (dati 2005, MIUR), in Cile sono 87.000 (dati 2006, min. dell’Istruzione cileno).
Credo che l'affermazione sia stata fatta sulla base del rapporto OCSE (education at a glance 2008, dati presenti sul sito OCSE). In particolare c'e' una figura, la A1.3, in cui subito meglio dell'Italia si piazza il Cile (Italia e Cile si differenziano di qualche decimale). Il grafico riporta la percentuale di laureati sulla popolazione (e non il numero). A questo punto si può rispondere dicendo che, certo, anche il Cile fa meglio di noi visto che investe circa l'1.8% del PIL per l'educazione terziaria, mentre l'Italia investe circa lo 0.9% (grafico B2.2 e tabella B2.1, dati OCSE).
Attenzione: una possibile obiezione può sfortunatamente venire dal fatto che il Cile è un paese strano, in quanto la maggior parte dei soldi vengono dai privati.



  • abbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati

Potremmo incominciare chiudendone qualcuna.
Un esempio?
L’Ateneo e-Campus, Università telematica istituita con Decreto Ministeriale 30/1/2006 (governo Berlusconi bis, guarda caso). Per chi non lo sapesse, sono quelli del CEPU che si sono fatti la propria università (non stiamo scherzando) [n.d.r. maggiori delucidazioni si possono trovare per esempio in questo blog] . Oppure la Korè di Enna [N.d.R. di cui è riportato in seguito l'iter che ha portato alla sua nascita]
Dal sito http://cercauniversita.cineca.it (elenco degli atenei): 11 Atenei sono di tipo telematico. C'è davvero bisogno di 11 università telematiche?
Dal sito dell'Università di Kore

Il percorso di approvazione del progetto non fu semplice: le università siciliane si opposero alla nascita di un quarto ateneo, ma il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario diede parere ampiamente favorevole, così che il 15 settembre 2004 il Ministro dell’università poté decretare l’istituzione dell’Università di Enna. Il decreto ministeriale venne registrato il giorno stesso della visita del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, alla nuova Università.


Il 15 settembre 2004 cade sotto il governo Berlusconi II. Ancora Kore

Ci vollero poi ulteriori otto mesi, durante i quali non cessarono i tentativi di bloccare sul nascere la nuova università, perché si arrivasse al decreto del 5 maggio 2005, considerato il vero atto di nascita dell’Università Kore di Enna, poiché il nuovo ateneo veniva finalmente autorizzato ad operare ed a rilasciare titoli accademici aventi valore legale

Sotto i governi Berlusconi II e Berlusconi III (Ministro Moratti – fonte Wikipedia).



  • ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente

Facci due esempi. Scommettiamo che non sei capace? A meno che non ti riferisca a corsi di laurea disattivati (tipo quelli del vecchio ordinamento), ai quali risulta ancora iscritto uno studente. Per quelli esistono i corsi mutuati. Nessuno tiene un corso di laurea in piedi, pagando venti e più professori, per un solo studente, anche perché la legge non lo consente: per tenere aperto un corso sono necessari dei “requisiti minimi”.

Un ministro dovrebbe saperlo.

[N.d.R. Per quanto riguarda la falsità di questo dato, basti ricondursi al post precedentemente pubblicato, in cui è riportato l'emblematico servizio di Matrix del 24 ottobre. Dati tanto vecchi quanto falsi]



  • 327 facoltà non superino i 15 iscritti

Ancora: facci due esempi (che non siano finti, come quelli sopra). E, se ne trovi qualcuna, chiudila. Tanto di guadagnato per tutti. E poi che scusa sarebbe questa per tagliare i fondi ad università con 50mila studenti, facoltà con 10mila, e corsi di laurea con più di cento?



  • negli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro

È grossolanamente falso. Gli idonei, (e non promossi: non siamo, infatti, alle elementari) sono 26000. I concorsi per associato, per legge, hanno la doppia idoneità. Quindi, ogni posto bandito comporta due idonei. Uno si prende il posto, l’altro si tiene l’idoneità, che non comporta spese per nessuno. La spesa c’è se un idoneo viene chiamato in servizio da un’università, che per farlo deve avere del budget disponibile. Se è disponibile, vuol dire che c’è. Quindi non c’è nessuna spesa pazza da giustificare. E comunque, negli ultimi sette anni il numero di associati in servizio è cresciuto di 930 unità, non di 26000, né di 13232 (dati 2005, MIUR). Nello stesso periodo gli studenti sono cresciuti di 150mila unità.



  • ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni

La nostra università [N.d.R. Pisa] è stata annoverata tra quelle “prossime alla bancarotta”. È falso. I nostri bilanci sono in pari, basta leggerli [N.d.R. i file relativi al bilancio dell'università di Pisa sono . Andranno in rosso dal 2010, ma solo grazie ai vostri tagli. Grazie per averci chiamato “importanti”, comunque. Se siamo importanti, perché ci tagli i fondi?



  • si siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per l’università in maniera inaccettabile

Chiacchiere. Giusto per dare due numeri: dal 2002 al 2008, a Pisa, il numero di docenti è calato di 65 unità, e quello di tecnici amministrativi di 226 (dati del Rettorato).



  • non ci sia un’università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo

Giusto. Le classifiche in vigore premiano la produzione scientifica, non la produttività scientifica, cioè la quantità di lavoro prodotto per euro speso. Se lo facessero, saremmo primi, e di gran lunga. Dacci gli stessi finanziamenti, vedrai che ti facciamo fare un figurone.



  • ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà
  • Siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea
  • nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500

Peccato che dal 2001 ad ora siamo passati dal vecchio ordinamento, con lauree quinquennali, al nuovo ordinamento, con lauree su due livelli. Il fatto che i corsi siano raddoppiati è pertanto abbastanza ovvio. Se sono più che raddoppiati è perché il senso del 3+2 è di allargare l’offerta specialistica mantenendo contenuta quella di base.



  • i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

Ancora chiacchiere. Il sistema dei crediti formativi prevede un numero di ore standard. E poi, se anche fosse, cosa dovremmo fare? Dare via lauree facendo studiare le persone un terzo di quello che studiano adesso? È questa la tua idea di università di qualità?




Inaccettabile è che chi fa il ministro
non sappia di cosa parla


Inaccettabile è
pubblicare dati falsi sul sito del ministero
per fini di propaganda






image by UniversiDario

8 commenti:

Unknown ha detto...

Ragazzi, vi farà piacere sapere che gli studenti Italiani a Madrid SI OPPONGONO A QUESTO SCEMPIO!

www.italianiamadrid.it

Anonimo ha detto...

E' veramente vergognoso il comportamento di questi ministri! Gli sprechi ci sono e siamo tutti d'accordo, ma pensano sul serio che tagliare le gambe a tutti sia utile a risolvere i problemi di bilancio?
Dobbiamo continuare a combattere, soprattutto contro i dati e le notizie volutamente contraffatte per mascherare lo scempio che stanno facendo! vogliono convincere l'opinione pubblica che noi studenti siamo facinorosi! Non molliamo e facciamogliela vedere!

Anonimo ha detto...

Gelmini dimettiti, insieme a Tremonti e a tutti i vostri amichetti ladri e truffatori!

Anonimo ha detto...

Oggi a Milano ho visto un manifesto scritto in una lingua che non conosco. Orientale. Sembrerebbe del continente indiano. Se hanno stampato quel manifesto è perché qualcuno lo capisce. Io no.
Mia figlia mi ha detto che al corso di Hindi di Mediazione Linguistica ci sono solo 15 iscritti.
Meno male che avremo almeno 15 persone che sapranno leggere quel manifesto.

UniversiDario ha detto...

Ora, attaccarsi ad uno scriscione per una contestazione mi pare da disperati <.<

Anche ad informatica a pisa hanno scritto uno scriscione utilizzando tutti i simboli e le notazioni del linguaggio HTML, uno striscione di matematica recita "la 133 è più irrazionale di radice quadrata di due", e via così tantissimi striscioni che sfruttano le conoscenze del proprio campo e che probabilmente moltissimi fanno fatica a capire o possono intuire.

Ma è la forza di uno movimento, quello di riuscire ad esser vari, ingegnosi, vitali, imprevedibili.


p.s. non più di una decina di anni fa i corsi di cinese erano considerati da sfigati, e meno frequentati di una proiezione della corazzata Potëmkin. Ed ora sappiamo tutti com'è andata... Per fortuna c'erano quegli sfigati a studiare cinese.

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Chiaramente il discorso è stato preparato ed elaborato per una divulgazione non veritiera dei fatti.

Anonimo ha detto...

Date un occhio qui: che ne pensate?
http://www.campus.it/?option=com_content&task=view&id=1811127384

Anonimo ha detto...

RAGAZZI SONO VERAMENTE DEMORALIZZATA, IN QUALI ALTRI PAESI E/O IN QUALE ALTRA EPOCA SUCCEDEVANO COSE SIMILI??? RESISTIAMO!!!!!